Mi trovo all'aeroporto di Bucarest, ho un'ora per imbarcarmi sul volo per Roma, e decido di impegnare questa attesa scrivendo sul blog le impressioni di questo breve soggiorno nella capitale rumena.
Ho visitato alcune delle capitali europee appartenenti all'ex blocco sovietico: Praga, Budapest, Sofia, Varsavia e ora Bucarest. Posso dire che Praga e Budapest sono molto belle, è risaputo, e tra le due preferisco la seconda. Sofia è particolare, sarà il cirillico, ma è la città che ho sentito più distante rispetto all'Italia. Varsavia è una città in cui fanno impressione le cicatrici provocate dalla guerra e dal comunismo: la città è stata completamente ricostruita dopo la guerra, da un popolo che dopo aver patito le atrocità dei nazisti, è passato dalla padella alla brace, nelle mani dei russi.
Bucarest non è niente di tutto questo. È una città con un centro storico carino e vivace, in cui sono molto evidenti, più che nelle altre città che ho provato a descrivere molto rapidamente, i segni della follia comunista di un dittatore megalomane. Leggete cosa scrive di lui Wikipedia: "A partire dal 1972, Ceauşescu istituì un programma di sistematizzazione della Romania. Presentato come un modo per costruire una "Società socialista sviluppata multilateralmente", il programma di demolizione, ristrutturazione e costruzione, cominciò nelle campagne e culminò con un tentativo di completo rimodellamento della capitale del paese.
Oltre un quinto di Bucarest, incluse chiese e palazzi storici, venne demolito negli anni ottanta con l'intenzione di ricostruire la città nello stile voluto da Ceauşescu. La Casa del Popolo ("Casa Poporului") a Bucarest, adesso sede del Parlamento, è la seconda più grande costruzione al mondo dopo il Pentagono. Ceauşescu inoltre pianificò di distruggere molti villaggi con i bulldozer e di trasferirne gli abitanti in condomini cittadini come parte del suo programma di "urbanizzazione" e "industrializzazione". Il progetto di un'organizzazione non governativa chiamato "Villaggi Fratelli" che creava dei collegamenti tra le comunità romene e quelle europee potrebbe aver giocato un ruolo nel contrastare i piani governativi".
Proprio oggi ho visitato la Casa del Popolo: una costruzione enorme, impressionante dall'esterno. Ma non potete capire cosa c'è all'interno: sale con marmi pregiatissimi, tappeti da oltre 200 metri quadrati, lusso sfrenato. Una cosa assurda, indescrivibile, fatta tutta a spese del popolo. E per costituire questo scempio, il dittatore distrusse gran parte dei palazzi presenti nella zona.
Penso che visitare queste città, un po' fuori dai circuiti turistici tradizionali (a parte Praga e Budapest) insegni molto. Se potete andateci.
Ora rientro a Roma.
2 commenti:
Caro signore scusami se le mie parole possono sembrarti forti ma non è mia intenzione offenderti.
Ciò che stai dicendo "visitare queste città insegna" a lei non è successo.
Ma di quale follia comunista parli ? Ma quale dittatore megalomane ??? Sei stato colpito della bellezza di una città o di un palazzo e hai capito che il dittatore era megalomane ? E che mi dici del Louvre di Parigi allora ? Sarai rimasto disgustato di tanta “megalomania”… E le piramidi ? E l’impero Romano ?
A, ma quella deve essere cultura ! Come Las Vegas tra l’altro… Li non c’e megalomania, è tutta arte che il popolo si gode.
Ceausescu ha fatto di Romania uno dei paesi più ricchi d’Europa, in assoluto il più ricco di tutto l’est Europa.
Ha obbligato tutti ad andare a scuola, ha vietato il lavoro minorile, ha obbligato i fanatici religiosi a viversi le loro fantasie nelle proprie case o nelle apposite chiese o quello che volevano essere, ha dato ad ogni famiglia un alloggio per quei tempi più che decente ha dato ad ogni uno la possibilità di vivere decentemente a prescindere da quanto ricco o povero poteva essere.
Romania era l’unico paese senza esercito russo sul territorio.
Poteva fare di più ? Non lo sappiamo. E’ stato assassinato in fretta e furia. Sta di fatto che ora la tua democrazia capitalista ne ha da sbranare…
Quella organizzazione governativa "Villaggi Fratelli" non è mai esistita in Romania. Credo che te la sei inventata di santa pianta. O qualcuno ti ha preso in giro.
Comunque, che vuol dire “dalla padella alla brace” ? Dici che il nazismo era preferibile al comunismo ? Ma ci sei o ci fai ?????
E dici che hai studiato... mah...
Caro amico anonimo,
quando a maggio ho scritto il post avvertivo le sensazioni e le emozioni che ho riportato sul blog.
Oggi leggo con attenzione la tua reazione e non mi sottraggo di certo alle critiche che mi hai voluto formulare.
Se posso permettermi, nonostante il tuo contrario avviso, a me i viaggi nell'Est hanno insegnato molto; forse non ho imparato tutto quello che avrei dovuto, ma ogni persona è diversa e le diversità vanno rispettate. Se a me vedere quel palazzo ha fatto pensare che Ceausescu fosse megalomane, cosa c'è di strano? E non penso che il paragone con il Louvre o le Piramidi regga. Il Louvre è un museo che custodisce opere d'arte di valore inestimabile; sulle Piramidi è vero che anch'esse sono segno di megalomania, ma se a distanza di migliaia di anni sono visitate e ammirate da milioni di persone ci sarà pure un motivo. Io le ho viste e ne sono rimasto incantato, mi sono piaciute. Il palazzo di Ceausescu invece non mi è piaciuto, tutto qui. Las Vegas non l'ho vista e quindi non mi esprimo.
A proposito di Bucarest voglio aggiungere che, come ho scritto a maggio, a me la città è piaciuta. Non mi è piaciuto solo il palazzo; sarò libero di decidere cosa mi piace e cosa non mi piace?
Voglio anche darti un consiglio: prima di commentare qualcosa, accertati di aver letto bene. Io non posso aver inventato di sana pianta l'esistenza della organizzazione governativa "Villaggi Fratelli". Se leggi bene il mio post, vedrai che è una citazione di wikipedia, io non ne sapevo niente e l'ho riportata in virgolettato.
Non ho neanche detto che il nazismo era migliore o peggiore del comunismo: l'espressione "dalla padella alla brace", riferita ai polacchi, voleva dire che sono passati da una situazione negativa ad una altrettanto negativa, se non peggiore. Se conosci qualche polacco forse potrai capire che l'espressione che ho usato non è poi così lontana dalla realtà. Conosci Katyn?
I dittatori, nazisti, fascisti, comunisti, non hanno mai fatto bene al mondo, hanno sempre prodotto atrocità, hanno sempre represso la libertà e hanno sempre causato sofferenze ai popoli. Non penso che la democrazia capitalista che viviamo oggi sia il massimo: la crisi che stiamo vivendo è la dimostrazione che una parte della gente soffre e si impoverisce, mentre l'altra si arricchisce sempre più.
Caro amico, non esistono verità assolute, ognuno deve poter pensare con la sua testa. Teniamoci almeno questa libertà, è importantissima.
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