Sul Corriere di oggi, l'intervista del Direttore De Bortoli a Mario Monti.
Il premier, in pratica un unto dal Signore, che si sacrifica esclusivamente per il bene di noi Italiani (che ne avremmo fatto volentieri a meno), confessa a De Bortoli le ragioni che lo hanno spinto a non ritirarsi dalla scena politica, una volta terminato il mandato del Governo tecnico. Peccato che nella lunga intervista non si parli di programmi, di scelte, di giovani, di come provare, concretamente, a rilanciare il nostro Paese.
Si parla di nomi, di autorità, dell'aristocrazia di cui fanno parte i vari De Bortoli e Monti, si parla tanto del passato, si fanno vaghe indiscrezioni sugli argomenti che verranno affrontati nell'Agenda Monti, che verrà aggiornata oggi a Bergamo. Nessuna domanda sull'incontro di Monti con i lavoratori di Melfi, risalente a meno di un mese fa.
Io spero che gli Italiani capiranno e che non si faranno infinocchiare dal cinico senatore e dalla sua cricca, il cui unico scopo è governare questo Paese facendo gli interessi delle banche e della finanza. Senza curarsi minimamente di chi, come hanno fatto fino ad ora gli operai della Fiat di Melfi, questo Paese lo porta avanti, lavorando e producendo. Finché Monti, che evidentemente nella sua Agenda non ha inserito come cardine l'articolo 1 della Costituzione italiana, lo consentirà.
Un'ultima piccola considerazione: come mai il Corriere non consente di commentare online l'intervista?
Un'ultima piccola considerazione: come mai il Corriere non consente di commentare online l'intervista?
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