Da un po' avevo maturato la scelta,
ieri l'ho attuata: ho disattivato il mio account Twitter.
Parecchie persone, che
oramai erano diventate per me familiari, visto che le incontravo
quotidianamente sul social network, hanno provato, in verità con
grande rispetto per la mia decisione, a farmi rimanere. Mi hanno chiesto il
motivo della mia scelta, a cui ho risposto molto velocemente con dei
DM (i messaggi diretti, per chi non conoscesse Twitter), in cui, per
ragioni di spazio (i DM contengono al massimo 140 caratteri) e di
opportunità (in fondo non volevo che mi convincessero a rivedere la
mia scelta) ho dato delle risposte vaghe e non esaurienti.
Ora che ho chiuso
l'account, posso spiegare tutto liberamente e senza il limite dei 140
caratteri.
Twitter mi è piaciuto
tantissimo: non è stato un colpo di fulmine, anche perché ci ho
messo un po' a capirlo, è completamente diverso da Facebook (da cui
sono pure uscito dopo un paio d'anni), ma l'ho scoperto piano piano.
Ad un certo punto ho capito che riuscivo ad informarmi con una
rapidità impressionante; scorrendo lo schermo del mio iPhone
ottenevo informazioni rapide e immediate, che poi potevo approfondire
a mia scelta. Non male! Poi, a differenza di Facebook, è tutto
pubblico: quello che dici e che scrivi è accessibile a tutti, quindi
tutti stanno (più o meno) attenti a quello che scrivono. Hai,
inoltre, la possibilità di interagire con personaggi pubblici, di
sapere quello che pensano, quello che fanno. Bellissimo!
La vera passione è nata
quando ho iniziato a seguire Fiorello: trovavo la sua “edicola”
molto divertente, era una striscia quotidiana imperdibile; ad un
certo punto, improvvisamente e senza avvisare, Fiorello ha
disattivato il suo account. Avrà avuto le sue ragioni – ho
pensato. Ma qualche giorno dopo ha chiesto, sempre su Twitter, la
collaborazione di Staffelli per diffondere i suoi video (che
continuava a girare). E no, caro Fiorello! Se vuoi che guardiamo i
tuoi video resti su Twitter, io da youtube, per il tramite di
Staffelli, non ci passo. Ovviamente, non ho mai più visto un'edicola
di Fiorello. Ho trovato la sua uscita di scena molto maleducata e
anche opportunista: ha costruito un format e ora se lo vuole gestire
a modo suo; così, però, si è persa la spontaneità e la semplicità
del mezzo utilizzato (e della gente intervistata, ignara del
meccanismo sotteso).
Poco male... nel
frattempo ho iniziato ad appassionarmi dei tour americani di
Jovanotti, il suo modo di usare Twitter continua a piacermi tuttora.
Non capisco, anzi lo trovo abbastanza ridicolo, il modo in cui lo usa
la moglie: lei non manifesta con Twitter la propria personalità, ma
scatta e diffonde foto del marito ad uso e consumo dei fan; lo
utilizza, in pratica, come un oggetto da esibire. Usa il marito su
Twitter un po' come parecchi usano i cani, i gatti, di cui pubblicano
incessantemente foto. Io non conosco nessun'altra donna che pubblichi
in continuazione le foto del marito (specie se non famoso) su
Twitter. Contento lui...
Un altro bel personaggio,
che mi è sempre piaciuto, e che ho sempre seguito, nei venti anni in
cui ho comprato per tutti i giorni il Corriere (ho smesso da sei
anni), è Severgnini. È un viaggiatore, a mio avviso, più che un
giornalista. È un amante del mondo anglosassone, e l'ho seguito con
una certa invidia durante il suo tour statunitense, lo scorso giugno.
Interessante. Sarebbe bello poter disporre di tanto tempo (e di tanti
soldi) per potersene andare in giro a scoprire l'America! Lui è
pagato anche per questo: da qui nasce l'invidia, che è un sentimento
che mi appartiene per chi viaggia. Lo confesso!
Insomma, ce n'era di
carne al fuoco... Poi ci sono le persone che piano ho iniziato a
seguire tutti i giorni, con cui ho iniziato ad interagire, con le
quali ho incominciato una sorta di amicizia virtuale. Non faccio qui
i nomi, ma sono le persone che ho salutato personalmente con dei DM,
prima di cancellare il mio account.
È sempre stato mio
costume ascoltare le opinioni della gente che non la pensa come me. È
per questo che – meglio tardi che mai – dopo aver votato Silvio
fino al 2008, ho capito che il “ragazzo” mi aveva preso in giro,
e ho cambiato idea... Insomma, ho iniziato a seguire anche
personaggi, pubblici e non, verso cui non nutro particolare simpatia:
parlo di Casini, Battista, Polito, e altri, e da ultimo Monti e
Berlusconi. Ed ecco la prima impressione molto negativa di Twitter:
perché i personaggi pubblici e, ancor peggio, i giornalisti, che
ultimamente vivono di Twitter, rispondono alle tue domande e alle tue
osservazioni, solo quando assecondano i loro pensieri, e ti ignorano
con sufficienza quando invece rivolgi loro delle critiche, anche se
poste con garbo?
Perché mai un signore
che è stato per anni Vice Direttore del Corriere della Sera, che a
mio avviso non sarebbe in grado di scrivere neanche sul giornalino
della parrocchia, si permette di emanare opinioni sprezzanti solo
verso chi non occupa, al momento, posizioni di potere, non risponde
alle critiche che gli vengono gentilmente rivolte, e addirittura
blocca chi prova a confutare il suo pensiero? Perché questo signore,
e altri giornalisti e personaggi pubblici, ignorano sistematicamente
le proposte, le critiche dei più, ma sono tra di loro molto loquaci
e molto rapidi a rispondersi vicendevolmente? Da ultimo, la tanto
pubblicizzata sessione tweet del premier: ha risposto a poche
domande, tutto il resto è finito nel dimenticatoio. Io non sopporto,
e la trovo una delle forme peggiori di scortesia, che non si risponda
ad una persona che chiede qualcosa. Preferisco ricevere una risposta
negativa, ma una non risposta è una manifestazione di grande
maleducazione.
Le trasmissioni
televisive... bello seguirle con Twitter, commentarle in diretta, ma
vi dico la verità: ieri sera ho visto Ballarò, per la prima volta
dopo mesi senza Twitter; avevo a fianco a me il telefonino, ogni
tanto, in modo compulsivo, cercavo l'app (che ho rimosso), ma sapete
che sono comunque riuscito a seguire tutta la trasmissione, non ho
avuto distrazioni, e comunque la mia idea me la sono fatta lo stesso?
Aggiungo, per chiudere il
quadro, che non ho rappresentato esaustivamente (ma non voglio
annoiarvi ulteriormente), che iniziavano a darmi fastidio un po'
troppe cose: la tizia con i suoi “buongiorni”, il tipo che ogni
mattina all'alba esordisce con “we run”, che da poco ha
modificato la foto del profilo sostituendo quella di se stesso con la
mogliettina (forse per tenerlo al riparo da eventuali improbabili
fans) con quella di se stesso con lo scudo crociato e il simbolo di
Casini, coloro i quali usano come immagine la foto del gatto, quelli
che non utilizzano il vero nome, gli esibizionisti in generale, il
ventenne che ha la foto del profilo con Ichino e si sente per questo
molto intelligente, ed era prima un fan sfegatato di Renzi: ora per
lui non esiste altro Dio che Mario Monti (e Ichino è una sorta di
Gesù); e mi ci metto anche io, con le mie stranezze, i miei difetti,
anche io sarà stato poco simpatico a qualcuno, è normale...
Insomma, non è stato un colpo di fulmine, è stata una storia
importante, ma è finita presto... Mi dispiace.
E mi dispiace per le
persone che ho incontrato e che comunque resteranno (spero) a far
parte della mia vita. Non vivremo un rapporto quotidiano, ma sarà
più bello cercarci e raccontarci con più calma e più liberamente
quello che vorremo dirci. E poi, vi dico la verità, a me 140
caratteri non bastavano!!!
Un saluto a tutti,
Raoul
4 commenti:
Carissimo Raoul, non posso che essere d'accordo con le tue considerazioni. Io in questi giorni ho molto meno tempo da dedicare a Twitter e vivo comunque bene, anche se devo dire che non saprei rinunciare alla rassegna editoriale che mi offre. E poi sono convinta che la parte migliore di Twitter sia che puoi costruirtelo un po' come vuoi tu.
Rimando i commenti più personali ad uno spazio più privato, ma ci tengo a ricordare che, se si incontrano persone belle, anche Twitter è un bel posto!
A presto, Giulia
Grazie Giulia,
ovviamente le mie considerazioni valgono solo per me e non vogliono essere un invito, per chi sia presente su Twitter, ad abbandonarlo.
Quello che ti posso dire, dopo due-tre giorni dall'addio, è che, come previsto, riesco a farne a meno tranquillamente, e soprattutto mi ritrovo tanto tempo libero.
Segui il blog, ci conto!
Raoul
Se può farti stare meglio, sappi che io t'ho sempre invidiato per i viaggi che fai/hai compiuto :)
Pur essendo una persona più da blog che social, twitter continua a piacermi tantissimo per i motivi che hai esplicitato anche tu, nonostante il trollaggio che avanza imperante...
E lo so, non si è mai contenti, l'invidia è una brutta bestia...
Anche a me Twitter piaceva, non lo nego, è che ad una certa età non si ha più la pazienza per interagire civilmente con alcune persone. Uno di quelli che ultimamente mi faceva irritare da morire era il nostro amico fan di Ichino e di Monti...
Vuoi mettere chiudersi qui, nel proprio angoletto, dove non ti si fila nessuno?
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